La prevenzione degli incendi in azienda costituisce un argomento di particolare importanza e delicatezza, che si inserisce nel più ampio tema della sicurezza sul luogo di lavoro.
Il legislatore italiano ha dedicato sempre maggiore attenzione alla questione, richiedendo ad alcune attività professionali l’adozione di misure volte a prevenire situazioni di pericolo.
Vediamo le principali norme di riferimento i principali adempimenti disposti dalla normativa antincendio.
Le norme di riferimento Quando si parla di regole antincendio è bene avere presenti i seguenti complessi normativi:
– il D.P.R. 1^agosto 2011 n. 151, relativo alla assoggettabilità ai controlli di un’attività da parte dei Vigili del Fuoco;
– il D.M. 10 marzo 1998 indicante i Criteri generali di progettazione antincendio;
– il D.M. 9 maggio 2007 relativo all’approccio ingegneristico della progettazione antincendio;
– il D.M. 3 agosto 2015, ossia il cosiddetto Codice di prevenzione incendi, che ha profondamente innovato la normativa italiana antincendio, rendendola più snella ed elastica ed in linea con gli standard europei. Visti gli ottimi risultati che sono derivati dalla sua applicazione, con il D.M. 19 aprile 2019, entrato in vigore ad ottobre, il campo di applicazione del Codice del 2015 è stato ampliato.
– Il T.U. sulla sicurezza sul lavoro (Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81), che ha riordinato la normativa in materia di prevenzione dei rischi sui luoghi lavorativi, contenente anche previsioni in tema di incendio.
Vediamo ora i principali adempimenti che deve seguire il datore di lavoro per esser in regola con tale normativa.
La classificazione del rischio della tua impresa In primo luogo, per comprendere quali tipologie di misure si dovranno adottare, è necessario capire in quale categoria di pericolosità si inserisce la propria attività.
Possono infatti individuarsi tre fasce di rischio:
– basso: se in azienda sono presenti unicamente materiali a basso tasso di infiammabilità e di conseguenza il rischio di attivazione di un incendio sono limitate;
– medio: laddove, invece, siano presenti importanti quantitativi di materiali infiammabili e vi siano possibilità di diffusione delle fiamme. Il rischio, tuttavia, si definisce medio se l’eventualità che l’incendio si possa propagare nei locali rimane comunque limitata;
– alto: la presenza di sostanze infiammabili è elevata ed è altamente probabile che l’incendio possa propagarsi facilmente nei vari locali dell’azienda.
Corsi di formazione
Un primo strumento da attuare è la formazione degli addetti antincendio. A seconda del livello di rischio di incendio, gli addetti dovranno seguire un apposito percorso formativo.
Il corso antincendio rischio basso potrà esser seguito online, mentre i corsi nelle ipotesi di aziende soggette a rischio incendio medio e alto sono generalmente tenuti dai Vigili del Fuoco. Infine, esiste anche un corso specifico per far acquisire agli addetti nozioni sui prodotti antincendio.
Oltre alla formazione degli addetti antincendio, è inoltre opportuno mettere a conoscenza delle principali regole di sicurezza anche i dipendenti.
I principali strumenti di prevenzione: gli estintori.
Tra le misure fondamentali da attuare, si devono, innanzitutto, menzionare, gli estintori.
La legge prevede, infatti, l’obbligo di dotarsi di un estintore per qualsiasi attività in cui sia presente almeno un dipendente.
A seconda delle dimensioni del locale il numero di dispositivi andrà conseguentemente aumentato.
Va comunque segnalato che una volta acquistato un estintore o dopo aver effettuato il controllo iniziale in caso di subentro di una nuova azienda, gli adempimenti non sono esauriti.
Gli estintori richiedono infatti una specifica manutenzione che si articola in diverse fasi: la sorveglianza sul dispositivo; il controllo periodico da far effettuare a ditte specializzate ogni semestre e, infine, la vera e propria revisione, la cui cadenza varia a seconda della tipologia di estintore.
Il certificato di prevenzione incendi Il CPI è un attestato con cui il comando provinciale dei Vigili del fuoco certifica la conformità dell’azienda alla normativa antincendio.
Si tratta di un certificato di cui devono dotarsi obbligatoriamente le attività rientranti nel DPR 151 del 2011. Il certificato ha validità quinquennale e pertanto al termine di tale periodo va rinnovato. Queste le principali indicazioni in tema di prevenzioni antincendio.
Va comunque ricordato che la normativa in materia è vasta e gli adempimenti richiesti possono variare in base alle specifiche caratteristiche di ogni azienda.
Il team di Saltech, in questo caso, sarà capace di capire le tue esigenze.
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